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Il MAO ospita una sezione della mostra ORIGAMI || Universi di Carta

  • Mostra
  • 10 Dicembre 2014 - 2 Marzo 2015

 


Il MAO ha il piacere di ospitare un'estensione della mostra organizzata
dall'Associazione Yoshin Ryu
ORIGAMI || Universi di Carta – Capitolo Secondo 
dal  13 dicembre al 15 febbraio 2015
PROROGATA al 1° marzo

Dal rigore filologico della tradizione giapponese di sculture realizzate solo con una piega retta, effettuata su una superfice piana, a metodi di lavorazione innovativa, anche l’origami ha visto, negli ultimi decenni, un’evoluzione.

Una tridimensionalità nuova, nata dalle mani e dall’estro del maestro  Akira Yoshizawa, i cui alcuni pezzi erano in mostra già nella passata edizione, che consentono di esplorare altre forme, pur partendo sempre dal concetto geometrico di base.

L’uso di carta bagnata, il wet folding, consente di definire pieghe morbide, di sfruttare l’unione delle fibre della carta come se si attivassero in modo simile ad una colla e di realizzare strutture di grandi
dimensioni. Nuove procedure, tecniche di asciugatura, carta più pesante, han dato vita ad un fiorire di nuovi origami artistici in Oriente come in Occidente.

Le opere esposte al MAO Museo d'Arte Orientale sono visibili gratuitamente

La sede principale della mostra è nelle storiche cantine del vicino
Palazzo Barolo, via delle Orfane 7, Torino
http://www.mostraorigami.it/

“Novità scaturite da licenze stilistiche come l’uso di carta umida e talvolta tagliata, hanno prodotto opere straordinarie e di grande impatto sempre in continuità e armonia con le radici giapponesi della centralità del Do, la via, per cui l’arte di carta è uno strumento nobile per prendersi cura dello spirito attraverso l’azione” osserva la Direttrice Artistica della mostra Daniela Crovella. “Abbiamo a Torino una ricca gamma di pezzi unici, molti dei quali  realizzati appositamente in loco dai maestri piegatori, proprio in virtù delle dimensioni grandi. Gli ambienti di Palazzo Barolo sono divisi per elementi: aria, acqua, fuoco, terra e vuoto. In Giappone la cultura dello spazio vuoto è centrale nel percorso artistico, spiritale e quindi visuale. Una sfida, anche questa, per far comprende all’Occidente il Sol Levante”.