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L'opera, nel suo andamento discontinuo, nella pennellata a tratti spessa e a tratti fluida, nella frammentazione prospettica proiettata negli incastri geometrici della composizione dominata da pochi, elementari colori di terra - si inserisce nella fase di completa maturazione di Morandi, che si suole far iniziare attorno al 1928-29. A quella data l'artista entra in una fase creativa che lo vede decisamente emancipare il suo fare artistico dalla realtà oggettiva, riducendo sovente lo spettacolo naturale ad un pretesto per liriche elaborazioni cromatiche.