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Modulazione ascendente

  • Esterno - Sculpture Garden
Modulazione ascendente
1977
4 lastre e 21 elementi in rame

Scultura realizzata nel 1977 e composta da 4 lastre e 21 elementi in rame, ritmici e leggeri che si innalzano verso il cielo, con forme variabili.

A ottobre 2019 dopo tre mesi di lavoro di pulitura e ripristino, l'opera è tornata in tutto il suo splendore nel giardino del Museo .
Il restauro della scultura è stato possibile grazie al contributo della Compagnia De’ Juliani, associazione no profit, nata nel 2001, con la missione di dare un contributo sempre maggiore al territorio di appartenenza, attraverso iniziative di valore sociale e culturale. I lavori sono stati eseguiti dal restauratore Federico Borgogni, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino e di Elena Volpato, conservatore della GAM.
L’opera è stata ricollocata e ruotata all’interno del giardino, per consentirne la visione attraverso una più corretta prospettiva.

Modulazione Ascendente, scultura realizzata nel 1977 e composta da 4 lastre e 21 elementi in rame, ritmici e leggeri che si innalzano verso il cielo, con forme variabili, dopo anni di esposizione all’azione degli agenti atmosferici, mostrava uno stato di conservazione notevolmente alterato e lievi fenomeni di esfoliazione. Tutte le superfici risultavano interessate da diffusi depositi di particellato atmosferico e di aggregati di diversa natura e coerenza, per lo più aderenti al substrato. Le parti maggiormente esposte all’azione degli agenti atmosferici (irraggiamento solare, dilavamento meteorico, erosione eolica) e degli inquinanti, come le lastre dove alloggiano gli elementi che costituiscono l’opera, mostravano corrosione dalla colorazione chiara; le zone in sottosquadro, al riparo del dilavamento, erano, invece, prevalentemente interessate da incrostazioni e patine di colore scuro. La pulitura è stata eseguita con due metodi differenti. Nella prima fase è stata eseguita una pulitura meccanica, mediante l’utilizzo di spazzole di cotone sulle quali veniva steso uno strato di cera con ossidi di metallo sotto forma di macro sfere. Successivamente, dopo aver rimosso le ossidazioni di colore verde, è stata eseguita una pulitura chimica a tampone con soluzione di EDTA (sale bisodico e tetrasodico).