carlo mollino
- Mostra
- 20 Settembre 2006 - 7 Gennaio 2007
La GAM di Torino e il Castello di Rivoli e dedicano una grande mostra a una delle figure più singolari della cultura italiana.
Carlo Mollino, architetto, nasce nel 1905 e si forma al Politecnico di Torino dove si laurea nel 1931. Sciatore, automobilista, pilota di aerei, Mollino si trova ben presto inserito nel vivace ambiente culturale della Torino tra le due guerre, dove stringe amicizia con personalità della cultura e dell’arte. Nei propri progetti, accanto ad una rigorosa preparazione tecnica, particolarmente attenta all’aspetto funzionale, sarà sempre presente un dialogo serrato tra elementi di modernità ed una forte sensibilità rivolta all’antico. Tra il 1933 e il 1973, anno della sua improvvisa scomparsa, realizza in tutto solo una decina di opere architettoniche. Tra i suoi capolavori vanno segnalati la Società Ippica Torinese (1937 – 1940) dove il razionalismo esalta ed amplifica elementi metafisici; l’edificio per la Slittovia del Lago Nero (1946 – 1947) in cui la tradizionale tipologia di costruzione alpina si trova rielaborata in forme inedite e il nuovo Teatro Regio di Torino (1965 – 1973) il cui interno lo stesso Mollino definì come ispirato ad “una forma intermedia tra l’uovo e l’ostrica semiaperta”.
Altrettanto importante la sua opera di progettista di interni. Con gusto surrealista concepisce la Casa Miller (1936) e la Casa Devalle (1939 – 1940). Nel 1949 inizia l’insegnamento alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino mentre l’anno successivo è invitato a partecipare ad una mostra itinerante in undici musei americani. Mollino non progetterà mai per la grande industria. La maggior parte dei suoi mobili sono eseguiti come pezzi unici. Gli anni più prolifici della sua carriera professionale si interrompono bruscamente nel dicembre 1953, con la morte del padre Eugenio. L’attività di architetto si sospende a vantaggio delle passioni per l’automobilismo e dell’acrobazia aerea. Nel 1954 progetta la Nube d’argento, un veicolo espositivo per l’azienda nazionale del gas, e l’anno successivo crea, tra le altre, una vettura da competizione, il Bisiluro, che parteciperà quello stesso anno alla 24 Ore di Le Mans. Dà forma in seguito a due auto da record rimaste allo stato di modello. Nel 1960 Mollino riprende il lavoro di architetto e inizia la sistemazione dell’alloggio in via Napione a Torino, oggi Museo Casa Mollino. Di Carlo Mollino scrittore rimangono numerosi saggi e libri che spaziano dalla narrativa all’architettura, dalla tecnica sciistica alla critica fotografica, tra cui ricordiamo Il Messaggio dalla Camera Oscura, scritto nel 1943 e pubblicato nel 1949.
GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
La mostra alla GAM offrirà un’ampia visione della ricca esperienza molliniana chiarendone lo spirito, la poetica, le tematiche e le qualità del lavoro dell’architetto, attraverso l’esposizione dei rari mobili autentici, originali unici, tra cui il tavolo per Casa Orengo, un tavolo “a vertebre” conservato presso il Brooklyn Museum di New York e concesso in prestito per la prima volta dal 1950, e una stupefacente scrivania, proveniente dal Centre Pompidou di Parigi.
La mostra presenterà opere provenienti da collezioni private americane ed europee, tra cui la più completa esistente, quella del gallerista svizzero Bruno Bischofberger.
La Facoltà di Architettura dell’Università di Miami ha realizzato, con un apposito corso, alcuni modelli di edifici ed interni che verranno esposti con una selezione dei celebri disegni dell’architetto, a volte eseguiti con entrambe le mani.
Tra le opere di maggior curiosità in mostra alla GAM: un’auto da record, lunga 5,5 metri, costruita in scala reale dal Gruppo Stola di Cascine Vica, l’automobile Bisiluro, proveniente dal Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, e la ricostruzione di una camera da letto degli anni ‘30 con pareti di seta capitonné.
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Alla grande passione per la fotografia, che occupa un posto di assoluto rilievo nella produzione di Mollino, è dedicata la rassegna ospitata al terzo piano del Castello di Rivoli dove viene presentata la produzione fotografica dell’autore, con materiali inediti provenienti da collezioni internazionali e dal Museo Casa Mollino.
Un’ampia selezione di fotografie, oltre duecento esemplari, unitamente a pezzi emblematici, permetterà di riunire i vari momenti di quella che fu sempre una componente intima nel rapporto tra Mollino e la propria creatività.
L’opera fotografica dell’architetto torinese si può suddividere in cinque capitoli: i fotomontaggi di architetture e le fotografie d’interni per le riviste di settore, la fotografia in bianco e nero di stampo surrealista intorno agli anni Quaranta, la fotografia sullo sci in gran parte finalizzata alla pubblicazione del suo volume di tecnica sciistica, la fotografia della seconda metà degli anni Cinquanta e infine le polaroid, ritratti femminili realizzate dagli anni Sessanta sino alla morte.
La curatela della mostra è del Museo Casa Mollino di Torino, fondato da Fulvio e Napoleone Ferrari, fin dal 1985 impegnati nella valorizzazione della figura di Carlo Mollino, in Italia e all’estero. Fulvio Ferrari curò la prima mostra dedicata all’architetto in Italia nel 1985 e nel 1994 la prima retrospettiva fotografica di Mollino negli Stati Uniti. E’ autore di numerose pubblicazioni monografiche sull’opera molliniana edite in Europa, USA e Giappone.
La rassegna è corredata da un esauriente catalogo, con illustrazioni a colori, contributi critici dei curatori, di Paolo Portoghesi, Mario Federico Roggero, Mario Verdun, Donatella Biffignandi, Lisa Ponti e altri autorevoli studiosi del lavoro di Carlo Mollino.
Carlo Mollino, architetto, nasce nel 1905 e si forma al Politecnico di Torino dove si laurea nel 1931. Sciatore, automobilista, pilota di aerei, Mollino si trova ben presto inserito nel vivace ambiente culturale della Torino tra le due guerre, dove stringe amicizia con personalità della cultura e dell’arte. Nei propri progetti, accanto ad una rigorosa preparazione tecnica, particolarmente attenta all’aspetto funzionale, sarà sempre presente un dialogo serrato tra elementi di modernità ed una forte sensibilità rivolta all’antico. Tra il 1933 e il 1973, anno della sua improvvisa scomparsa, realizza in tutto solo una decina di opere architettoniche. Tra i suoi capolavori vanno segnalati la Società Ippica Torinese (1937 – 1940) dove il razionalismo esalta ed amplifica elementi metafisici; l’edificio per la Slittovia del Lago Nero (1946 – 1947) in cui la tradizionale tipologia di costruzione alpina si trova rielaborata in forme inedite e il nuovo Teatro Regio di Torino (1965 – 1973) il cui interno lo stesso Mollino definì come ispirato ad “una forma intermedia tra l’uovo e l’ostrica semiaperta”.
Altrettanto importante la sua opera di progettista di interni. Con gusto surrealista concepisce la Casa Miller (1936) e la Casa Devalle (1939 – 1940). Nel 1949 inizia l’insegnamento alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino mentre l’anno successivo è invitato a partecipare ad una mostra itinerante in undici musei americani. Mollino non progetterà mai per la grande industria. La maggior parte dei suoi mobili sono eseguiti come pezzi unici. Gli anni più prolifici della sua carriera professionale si interrompono bruscamente nel dicembre 1953, con la morte del padre Eugenio. L’attività di architetto si sospende a vantaggio delle passioni per l’automobilismo e dell’acrobazia aerea. Nel 1954 progetta la Nube d’argento, un veicolo espositivo per l’azienda nazionale del gas, e l’anno successivo crea, tra le altre, una vettura da competizione, il Bisiluro, che parteciperà quello stesso anno alla 24 Ore di Le Mans. Dà forma in seguito a due auto da record rimaste allo stato di modello. Nel 1960 Mollino riprende il lavoro di architetto e inizia la sistemazione dell’alloggio in via Napione a Torino, oggi Museo Casa Mollino. Di Carlo Mollino scrittore rimangono numerosi saggi e libri che spaziano dalla narrativa all’architettura, dalla tecnica sciistica alla critica fotografica, tra cui ricordiamo Il Messaggio dalla Camera Oscura, scritto nel 1943 e pubblicato nel 1949.
GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
La mostra alla GAM offrirà un’ampia visione della ricca esperienza molliniana chiarendone lo spirito, la poetica, le tematiche e le qualità del lavoro dell’architetto, attraverso l’esposizione dei rari mobili autentici, originali unici, tra cui il tavolo per Casa Orengo, un tavolo “a vertebre” conservato presso il Brooklyn Museum di New York e concesso in prestito per la prima volta dal 1950, e una stupefacente scrivania, proveniente dal Centre Pompidou di Parigi.
La mostra presenterà opere provenienti da collezioni private americane ed europee, tra cui la più completa esistente, quella del gallerista svizzero Bruno Bischofberger.
La Facoltà di Architettura dell’Università di Miami ha realizzato, con un apposito corso, alcuni modelli di edifici ed interni che verranno esposti con una selezione dei celebri disegni dell’architetto, a volte eseguiti con entrambe le mani.
Tra le opere di maggior curiosità in mostra alla GAM: un’auto da record, lunga 5,5 metri, costruita in scala reale dal Gruppo Stola di Cascine Vica, l’automobile Bisiluro, proveniente dal Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, e la ricostruzione di una camera da letto degli anni ‘30 con pareti di seta capitonné.
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Alla grande passione per la fotografia, che occupa un posto di assoluto rilievo nella produzione di Mollino, è dedicata la rassegna ospitata al terzo piano del Castello di Rivoli dove viene presentata la produzione fotografica dell’autore, con materiali inediti provenienti da collezioni internazionali e dal Museo Casa Mollino.
Un’ampia selezione di fotografie, oltre duecento esemplari, unitamente a pezzi emblematici, permetterà di riunire i vari momenti di quella che fu sempre una componente intima nel rapporto tra Mollino e la propria creatività.
L’opera fotografica dell’architetto torinese si può suddividere in cinque capitoli: i fotomontaggi di architetture e le fotografie d’interni per le riviste di settore, la fotografia in bianco e nero di stampo surrealista intorno agli anni Quaranta, la fotografia sullo sci in gran parte finalizzata alla pubblicazione del suo volume di tecnica sciistica, la fotografia della seconda metà degli anni Cinquanta e infine le polaroid, ritratti femminili realizzate dagli anni Sessanta sino alla morte.
La curatela della mostra è del Museo Casa Mollino di Torino, fondato da Fulvio e Napoleone Ferrari, fin dal 1985 impegnati nella valorizzazione della figura di Carlo Mollino, in Italia e all’estero. Fulvio Ferrari curò la prima mostra dedicata all’architetto in Italia nel 1985 e nel 1994 la prima retrospettiva fotografica di Mollino negli Stati Uniti. E’ autore di numerose pubblicazioni monografiche sull’opera molliniana edite in Europa, USA e Giappone.
La rassegna è corredata da un esauriente catalogo, con illustrazioni a colori, contributi critici dei curatori, di Paolo Portoghesi, Mario Federico Roggero, Mario Verdun, Donatella Biffignandi, Lisa Ponti e altri autorevoli studiosi del lavoro di Carlo Mollino.