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Terrecotte. Decorare l’architettura

  • Evento
  • 9 Dicembre 2008 - 2 Marzo 2009
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Palazzo Madama pensa il museo come una struttura viva, non cristallizzata, aperta al futuro. Lo studio delle collezioni, la ricerca di chiavi di interpretazione sempre diverse è alla base dei programmi che vengono ideati per Voltapagina e Museo in movimento: nuove opere e nuovi percorsi sono presentati al pubblico per proporre un altro punto di vista sul Palazzo, sul museo e sulla Città.
Dal 15 Dicembre 2008 la visita di Palazzo Madama si arricchisce con l'allestimento permanente di un altro piccolo spazio nell'area "Gotico e Rinascimento" del Piano Terra. La raccolta di terrecotte architettoniche, la più ricca e importante del Piemonte per varietà e numero di pezzi, verrà allestita nella sala del muro romano con una selezione di 40 oggetti che documentano lo sviluppo nei secoli di motivi decorativi e tecniche esecutive.

Il tema-guida della sala è La civiltà del cotto.
Nel corso del Quattrocento, accanto al tradizionale uso della pietra, si afferma, nell'architettura, l'uso della terracotta. Grazie alle caratteristiche della materia prima, economica e resistente, estremamente duttile e in grado di adattarsi ai cambiamenti imposti dal gusto, le fornaci piemontesi lavorarono a pieno ritmo fino alla fine del secolo.
Le opere provengono da edifici antichi demoliti a fine Ottocento a Torino e su tutto il territorio e sono state conservate come esempio di arte decorativa legata all'architettura e espressione del gusto nel Piemonte antico.
I motivi decorativi sono simili a quelli usati nella scultura in pietra e dell'intaglio ligneo. Nel passaggio tra Tre e Quattrocento le mattonelle con la decorazione arcaica di tipo geometrico, diffuse su tutto il territorio piemontese, convivono con la nuova generazione dell'ornato vegetale (cardo, vite, ghiande, zucca), che propone immagini tratte dai ricettari e dagli erbari.
Nella seconda metà del XV secolo compaiono esempi di mattoni figurati con animali che si ispirano ai Bestiari medievali; sul finire del secolo la lavorazione della terracotta raggiunge la sua maturità con raffigurazioni di santi, puttini e personaggi fantastici.
Con la diffusione dei canoni architettonici rinascimentali del centro Italia l'uso della terracotta è destinato a tramontare, surclassato dall'impiego di marmi e di materiali in pietra più preziosi.