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VIDEOTECA – LUIGI MAINOLFI

  • Mostra
  • 17 Marzo 2014 - 15 Giugno 2014
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La Videoteca GAM è orgogliosa di presentare un’opera ritrovata di Luigi Mainolfi.
Il video "Luigimio" , del 1975, fu mostrato per l’ultima volta a New York nel 1976 in una rassegna di video d’artista. In seguito all’obsolescenza del supporto, una bobina mezzopollice, era rimasto a lungo illeggibile. A distanza di trent’anni la Videoteca GAM, avvalendosi della strumentazione del laboratorio dell’Università di Udine, ha recuperato la visibilità dell’opera che entra ora a far parte della collezione del museo.

"Luigimio" va ad arricchire con le sue immagini la poetica espressa dall’artista negli anni Settanta. Mainolfi, la cui identità allora si calava in diverse nominazioni, da Luigi Mainolfi VIII a Luigimio, presentava se stesso attraverso lo stereotipo dell’artista napoletano giunto a Torino, secondo una ostentata modalità da immigrato, indossando gli abiti alla Totò – bombetta, giacca da tait e maglietta a righe. In quegli anni ricorrono nelle opere di Mainolfi immagini di distruzione e autodistruzione, come riti fondativi di un’arte consapevole di doversi nutrire delle rovine della tradizione. L’apprendistato dell’artista diviene un percorso a ritroso, un ricercato allontanamento dalla conoscenza dell’arte e delle sue tecniche. Pittore per formazione, Mainolfi si fa scultore nel tentativo di azzerare il sapere, e divenuto scultore fa sì che il significato del suo lavoro emerga dalla distruzione delle sue opere e non dalla loro presenza nella storia.

In mostra, accanto al video, verranno presentate due serie fotografiche del 1974 e del 1976/77 con alcune azioni di rottura, annullamento e rinascita dell’opera e dell’immagine stessa dell’artista.
Ne "L’erezione di Luigi Mainolfi VIII", 1974, documentata con foto di Bruno Del Monaco, vediamo l’artista che inaugura sulla piazza di San Luigi a Posillipo un’erma che riproduce le sue fattezze. La sera, accompagnato dalla banda, sarà egli stesso a distruggerla davanti alla cittadinanza.
La serie fotografica "…A mare" di tre anni più tardi, ritrae invece Mainolfi che imprigiona in una colata di gesso una scultura di cera fatta a sua immagine, e la butta a mare. L’acqua scioglierà il gesso e la cancellazione della propria immagine si trasformerà in nuova vita con la riemersione della cera.


Videoteca GAM-Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea 
Da martedì a domenica 10-18. Chiuso il lunedì - Ingresso gratuito